Museo del Lupo di Arsita (TE)

Localizzazione: Arsita (TE)
Committenza: Parco del Gran Sasso e Monti della Laga
Importo lavori: Euro 149.772,50
Realizzazione: Ideal Studio, 2006

La possibilità di stabilire in un edificio dell’Ente Parco un Centro visite che contenesse un allestimento dedicato al lupo ci è sembrato potesse offrire diverse opportunità: rafforzare il rapporto fra il pubblico e questo prezioso predatore, mostrando lo stato delle attività di conservazione anno per anno; raccogliere materiali storici, antropologici e zoologici che altrimenti sarebbero dispersi o inaccessibili al pubblico; indagare sulle figure archetipiche evocate dagli animali che hanno accompagnato l’uomo fin dai primi insediamenti in questo territorio; coinvolgere il pubblico in età scolare in una serie di attività scientifiche e ludiche che non possono essere svolte a scuola e nei luoghi di residenza, rendendo così insostituible il centro e la verifica sul campo.
All’ingresso del percorso espositivo il visitatore è attratto da sollecitazioni visive o uditive provenienti dai diversi ambienti. Come avviene per il lupo, la sua è una scelta dettata dall’ “istinto”.

In questo allestimento vengono messi a confronto, cercando di far leva sul meccanismo dell’immedesimazione, due punti di vista opposti: quello dell’uomo e quello del lupo, provando a superare la nostra naturale tendenza a vedere come “realtà” la prospettiva antropocentrica e “l’altro” come irrimediabilmente opposto a noi stessi.

Nella prima sezione si propone la visione “umana” nella quale il lupo è – o è stato- incombente, temuto e talvolta abbattuto, il più delle volte raccontato e mitizzato, spessissimo immaginato al posto del più concreto e presente cane vagante.
In una seconda sezione si può vivere un’esperienza “da lupo” grazie a un allestimento che, riprendendo l’architettura in pali di castagno, mostra il bosco e i campi visti dal basso, alludendo alla visione del lupo.

Nella questa sezione, il lupo appare e scompare su tre schermi seguendo un cauto percorso di avvicinamento all’osservatore. La sua presenza è commentata da alcune “testimonianze” audio che parlano del lupo nei termini del mito, della letteratura, del ricordo personale. L’audiovisivo ha inizio con l’ingresso del visitatore.

In un altro ambiente lo spettatore può provare l’emozione di sollecitare l’ululato di un branco di lupi: tramite un microfono può infatti provare a “ululare”, vedendo in tempo reale il tracciato della propria emissione sonora proiettato su uno schermo; se l’ululato risulta sufficientemente “realistico” il branco gli risponderà a pieno volume.

Due apparati audio-video che propongono una sequenza di immagini ad altezza di lupo permettono al visitatore di vedere “con gli occhi dell’altro” (il colore delle immagini suggerisce la diversa composizione della retina del predatore) e di scegliere fra la fuga e l’esplorazione, di sfuggire a una trappola, di scoprire i bracconieri, di temere il freddo, il veleno e i branchi confinanti, di sobbalzare davanti ai fari di un’automobile: il livello di stress del Lupo si percepisce dal suono che riproduce il battito cardiaco.